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Il Monumento Naturale delle Forre rappresenta oggi il cuore della coscienza collettiva della comunità di Corchiano, scrigno di storie, memorie, saperi e patrimonio ricco di testimonianze del passato. Rappresenta un unicum al mondo di biodiversità grazie alla geomorfologia, al microclima e alla vegetazione lussureggiante che lo caratterizzano. Il parco delle Forre di Corchiano si estende per circa 40 ettari, è collegato dall’antica via Amerina all’oasi WWF di Pian Sant’Angelo ed è caratterizzato dal tipico paesaggio tufaceo, solcato dalle acque del Rio Fratta, affluente del Tevere. E’ diventato Monumento Naturale nel 2008 (Decreto Regionale n. 635) con lo scopo di preservarne e valorizzarne il territorio e la sua biodiversità.
Le forre, tipico paesaggio viterbese di origine vulcanica, sono canyon con pareti incassate nelle formazioni rocciose, creati dall’erosione dei fiumi. La particolare attività eruttiva dei distretti Vicano e Cimino diede origine alle forre, con costoni tufacei alternati a pianoro. La vegetazione si presenta con caratteristiche molto diverse sui pianori e nelle valli scavate dai corsi d’acqua. Nel bosco dell’altopiano si trovano cerri, roverelle, acero campestre, ornello, nocciolo, olmo e sorbo. Sono presenti anche arbusti di corniolo, prugnolo, ligustro, biancospino e rosa canina. E’ facile osservare anche l’asparago, la robbia e il caprifoglio.
E ancora felci, pervinche, ciclamini, erica, corbezzolo, ginestra e cisto, piante rampicanti quali l’edera e la vitalba, mercorella e ranuncolo. Sulle rive dei corsi d’acqua si trovano l’ontano, il salice, il pioppo, il sambuco e il rovo. L’eterogeneità delle forre, caratterizzate da numerosi habitat, ha consentito la formazione di diverse nicchie ecologiche abitate da una fauna molto ricca. Si può apprezzare la presenza di varie specie: dal riccio allo scoiattolo, dal moscardino all’istrice, dalla martora alla faina, dal tasso alla volpe e al cinghiale.
Anche l’avifauna si presenta molto ricca: dal gheppio al lanario (falco blamircus), dalla poiana alla civetta, dal barbagianni al gufo comune, dal picchio verde al fagiano, dal martin pescatore all’usignolo di fiume. Tra i rettili sono presenti la lucertola campestre e numerose specie di serpenti, tra cui la vipera comune, il cervone (raro e localizzato) la natrice dal collare e il biacco. Inoltre appartenenti agli anfibi sono presenti il rospo comune, la rana appenninica, la salamandrina e la rana verde.
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